L'impollinazione della neofinetia falcata sembrerebbe essere andata a buon fine. Si nota nella foto come il fiore più in basso stia avvizzendo e al contempo la relativa capsula ha preso lentamente a ispessirsi colorandosi di un bel verde tenue, come è evidente nel confronto con gli altri fiori candidi che gli stanno sopra.
Presa l'inverno 2009, la neofinetia era cresciuta molto, mettendo moltissime radici, moltissime nuove foglie e getti laterali ma nessun fiore.
Quest'anno, dopo il solito, necessario inverno al fresco, le ho cambiato posizione, spostandola su di un balcone con esposizione sud-est, moltissima luce ma non esposizione diretta nelle ore più calde della giornate poiché riparato dal balcone sovrastante. Posizione ideale che sta dando ottimi risultati anche con le sediree e i dendrobium moniliformi.
Infatti, prendendomi alla sprovvista, un mesetto fa ha emesso dal folto del cespo, uno stelo floreale che, davvero in poco tempo, si è esteso, ha gonfiato i boccioli ed infine è fiorito.
I fiori sono molto piccoli, meno di 2 cm, caratterizzati da un lungo sperone arquato sul retro, dove penso che sia contenuto il nettare, ricompensa per gli impollinatori che credo siano farfalle o meglio falene notturne dalla lunghissima proboscide.
Dico falene perché è solo dall'imbrunire che i fiori di neofinetia producono il loro intensissimo profumo, qualcosa che si colloca molto vicino ai profumi del gelsomino, yukka, magnolia.
Le sacche polliniche sono molto piccole. Le si intravedono nella foto sopra, i due piccolissimi puntini gialli che si notano in trasparenza sotto la membrana opalescente al centro del fiore.
Si staccano facilmente, hanno un piccolissimo peduncolo adesivo che però non trattiene molto i due granelli che si staccano con facilità. Occorre fare molta attenzione a non perderli in giro perché sono davvero minuti. L'ideale è lavorare su di una superficie scura, non troppo dura e liscia che non permetta loro di rimbalzare e rotolare via.
L'immagine sopra mostra le due sacche polliniche molto ingrandite sulla trama di un tessuto scuro.
La collocazione del polline nel pistillo è invece semplice. Vi è una sostanza viscosa che fa aderire subito il polline.
Ho tentato anche una prova di impollinazione interspecie, mettendo del polline di neofinetia in un fiore di phalaenopsis commerciale. L'incrocio pareva essere andato a buon fine. In breve l'apertura del pistillo si era richiusa sulle sacche polliniche ma poi qualche giorno dopo il fiore è avvizzito ed è caduto. Credo sia stato un problema di incompatibilità genetica. In realtà pare che esistano piante di cosiddetta phalaenetia, incrocio tra phalaenopsis e neofinetia. Sarà un esperimento da riprovare in futuro.
L'auto-impollinazione invece a quanto pare sembra essere andata a buon fine.
Ora restano da capire i tempi di maturazione della capsula che, data la velocità con cui si sono sviluppati i fiori, potrebbero anche essere inferiore ai 5 mesi che ho visto riportati su alcuni siti.
E poi ci sarà da capire il tipo di medium da usare per la germinazione, anche se pare che i substrati per le epifite, cosà che la neofinetia effettivamente è anche se non propriamente tropicale, vadano bene.
Ciao, ho appena ricevuto 4 Neofinetie, visto la tua esperienza mi daresti qualche consiglio sulla coltivazione (collocazione, temperatura, ecc.) se vuoi posso farti delle foto per poi vedere i progressi. Grazie infinite. Mauro.
RispondiEliminaCiao. E' una pianta molto facile. Cresce lentamente ma con costanza ed è molto resistente a malattie e condizioni ambientali.
RispondiEliminaSubstrato.
Va sistemata in modo che le radici siano ben areate e non vi sia ristagno di acqua, sfagno non pressato o corteccia di pezzatura grossa. Questo però nei mesi estivi richiede che siano annaffiate quasi quotidianamente perché il substrato si asciuga subito. Se l'ambiente è molto caldo e secco anche più di una volta al giorno. Avendo sempre cura che non vi siano ristagni d'acqua e che ci sia una buona ventilazione.
Fertilizzazione.
Da primavera all'autunno ogni due o tre innaffiature aggiungo all'acqua di annaffiatura un fertilizzante con poco o nullo azoto ureico (che si accumula innalzando la salinità del substrato) e microelementi. Il fertilizzante va diluito a meno della metà della dose consigliata. Come acqua di annaffiatura tendo a usare acqua distillata o acqua oligominerale. Una volta al mese faccio un bel risciacquo del substrato con acqua distillata per togliere accumuli salini che bene non fanno.
Riposo invernale.
La pianta pur essendo sempreverde ha bisogno di un periodo di riposo invernale. Da novembre a marzo circa le annaffiature vanno ridotte moltissimo e la pianta va tenuta al fresco. Può tollerare anche qualche grado sotto zero, ma meglio non scnedere sotto i 5-6 gradi di minima.
Esposizione.
Negli anni scorsi non era mai fiorita pur avendo sempre emesso molte foglie e radici. Ho pensato che fosse un problema di illuminazione. Le ho quindi cambiato posizione mettendola su un davanzale con esposizione sud. Sopra c'è un balcone che fa da "visiera", per cui non riceve mai sole diretto ma ha un'ottima illuminazione per tutto il giorno. Quest'anno infatti è fiorita, così come molte altre specie stanno andando molto bene in questa posizione.
La pianta in realtà può sopportare anche una certa esposizione diretta al sole, non nelle ore più calde, ma sicuramente di prima mattina e al tramonto. La pianta è un'epifita e quindi in natura può ricevere esposizione diretta quando il sole non è troppo alto sull'orizzonte mentre invece è protetta dalle fronde degli alberi su cui vive nelle ore in cui il sole è più alto.
In inverno, quando il sole è meno forte, e in natura gli alberi non hanno foglie, si può aumentare il tempo di esposizione diretta.
Per qualsiasi scambio di idee sono a disposizione.
Ho trovato questo blog per caso, cerco delle divisioni di neofinetia da poter acquistare, a dir la verità non so se leggerete questo messaggio, non ho mai commentato in questo sito, ce un modo per contattarvi?
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