sabato 28 aprile 2012

Riflessioni varie

Il tempo scarseggia, e in realtà anche le novità, ed è un po' che gli aggiornamenti latitano.
Le neofinetie ripicchiettate procedono, così come le bletille sfiascate. Ci sono dei nuovi arrivi ma non rientreranno nei temi trattati in questo luogo fino a quando non fioriranno e saranno pronti a nuovi esperimenti di impollinazione.
Ci sono alcuni fallimenti dei quali mi rattrista parlare, soprattutto quello dell'"epidendrum internazionale", il sarchochilus japonicus e un cymbidium ibrido che ho preso qualche tempo fa al supermercato.
C'è qualche accenno di successo di cui ho ancora timore a parlare come i piccoli protocormi di cymbidium goeringi che dopo 6 mesi sembrano fare capolino e alcune phalaenopsis delle prime semine che mostrano una sorprendente vitalità.
In questo momento di stasi mi viene da mettere insieme in questo post alcune riflessioni fatte sulla base della poca e del tutto empirica esperienza fatta in questi primi anni di attività.

Contenitori
Innanzi tutto qualche prima conclusione sui contenitori. Vasetti in vetro di maionese, di tonno sott'olio, olive denocciolate, pesto, ecc. vanno tutti bene. Contenitori piccoli, per quanto comodi da maneggiare e da sterilizzare in pentola a pressione non danno buoni risultati. Così come, nonostante li abbia utilizzati molto e in molte occasioni soprattutto all'inizio, non sono mai riuscito ad avere germinazioni nei famosi vasetti Bormioli 4 Stagioni, quelli da marmellate casalinghe per intenderci.
L'ipotesi da verificare è quella che i contenitori molto piccoli e i Bormioli non garantiscano un sufficiente scambio gassoso. Per quanto anche gli altri vasetti siano a tenuta ermetica, la sensazione è che essi comunque garantiscano un minimo di scambio gassoso con l'esterno, quel minimo che permette la sopravvivenza e lo sviluppo della pianta.
L'idea mi è venuta l'altro giorno parlando con la commessa di un fornitissimo negozio di prodotti per la casa. La commessa, preparatissima, mi spiegava come il successo dei vasetti 4 stagioni Bormioli sia garantito dal brevetto su un tipo di tappo a vite per i propri barattoli, con una guarnizione in gomma fatta in modo tale che chiudendolo e stringendolo, esso si deforma e si adatta al profilo dell'orlo del vaso in vetro, garantendo una tenuta perfetta. A parità di substrato, di semi, di protocollo di sterilizzazione e inoculamento, le semine in vasetto Bormioli non davano buoni risultati. L'unica cosa che mi viene in mente per giustificare tale risultato è che ciò sia dovuto alla grande tenuta dei vasetti Bormioli in confronto a quelli standard e quindi un problema con gli scambi gassosi. Lo stesso forse avviene con i vasetti troppo piccoli che non hanno un sufficiente volume di gas all'interno.
Non me ne vorrà il signor Bormioli, dato che i suoi vasetti non sono certo stati ideati per la germinazione asimbiotica delle orchidee, e che la loro inadeguatezza a quest'uopo sia forse proprio dovuta alla loro grande tenuta ermetica.
In realtà questa riflessione potrebbe essere confutata dal fatto che molti "coltivatori" utilizzino in realtà con successo i vasetti Bormioli.

Buoni risultati li ho ottenuti anche con vasetti in plastica, come barattoli di colluttorio usato, ecc. Il loro riempimento e sterilizzazione è però un po' macchinoso. Probabilmente, con un forno a microonde come ho visto fatto in rete, le cose sarebbero più facili. Magari quando ne prenderò uno.

Segnalo poi un blog gemello molto carino. E' di un coltivatore giapponese, anche il testo in realtà è in giapponese, tutto dedicato alla germinazione e coltivazione asimbiotica delle orchidee.

/http://fromseed.blogzine.jp/

Il titolo del blog è letteralmente "Progetto germinazione senza fungo"!

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