E come al solito, dopo un certo periodo di sperimentazione, ecco che giunge il momento di parlare di qualche nuovo ritrovato per la germinazione e la coltivazione delle orchidee. Ne avevo accennato anche tempo addietro a proposito dello sfiascamento delle bletille striate, e adesso iniziamo a descriverne un po' in dettaglio la tecnica.
E' stata sviluppata in Giappone negli anni '80, e nata un po' per caso, è ormai una consolidata pratica non solo di riproduzione, ma anche di coltivazione per molte orchidee selvatiche, epifite, ma soprattutto terricole.
Protagonista è il cartone, semplice cartone da scatole e da imballaggio, non colorato, spesso, possibilmente di quello a più strati e ondulato. Gli utilizzi sono molteplici. Ci si foderano i vasi, lo si sminuzza aggiungendolo al medium di coltura, lo si usa puro o assieme a medium neutri come perlite o sabbia. Con certe specie di orchidee terricole è un fenomenale medium di germinazione che permette di liberarsi di barattoli, pentole a pressione, cappe sterili, ecc. Qui c'è una descrizione molto accurata del metodo:
http://nao-k.jp/utyouran/danbo-ru_1.htm
Prometto di pubblicarne una traduzione appena ho un momento di tempo assieme a quelle di un fenomenale manuale di coltivazione e alcune riviste che mi sono giunte di recente dal Giappone in cui alla tecnica è dedicato più di un capitolo.
Non ho ancora provato con la germinazione, ma ho seguito alcune indicazioni per lo sfiascamento di bletille.
Ho foderato con cartone da imballo un vaso di plastica, mescolando al terreno di coltura (1/4 letame maturo, 1/4 sabbia, 1/4 corteccia fine, 1/4 torba di sfagno) più di una manciata di cartone sminuzzato. Il substrato è stato tenuto umido ma non fradicio, è ben drenante, e in qualche giorno la superficie si è ricoperta di un velo come di muffa leggera. Devo ammettere che ho temuto di perdere l'intera fiasca, ma in realtà le piccole bletille non hanno mostrato segni di sofferenza anzi sembrano cavarsela niente male.
E poi, con il caldo degli ultimi giorni, sono spuntati degli ospiti. Alcuni piccoli funghetti grigi, venuti su appunto come funghi e seccatisi fin quasi a scomparire altrettanto rapidamente. Nell'immagine si notano in mezzo alle plantule di bletilla.
I meccanismi per cui il cartone ha effetti positivi sulla germinazione e sulla fisiologia di alcune orchidee non sono ancora stati investigati scientificamente, ma alcune ipotesi verosimili si possono fare. Il cartone è essenzialmente costituito da cellulosa, e ormai nella maggior parte dei materiali i collanti sono costituiti da amidi vegetali. E' quindi un materiale che crea un ambiente simile a quello di un sottobosco, in cui possono proliferare muffe, batteri e funghi che normalmente si sviluppano nel tappeto di foglie cadute, nutrendosi della cellulosa di cui queste sono costituite. Anzi, essendo il cartone fatto di pura cellulosa, il proliferare di questi microrganismi è probabilmente ancora più rapido in quanto mancano tannini e altri materiali che possono rallentare il processo. Da un lato quindi il rapido proliferare di batteri e funghi saprofiti scompone la cellulosa di cui è fatto il cartone in materiale organico, liberando glucosio, che può essere assorbito come nutrimento dalle nostre orchidee. Dall'altro, permette lo svilupparsi di particolari funghi simbionti per alcune orchidee terrestri. Pare che funzioni molto bene con la bletilla striata e con la ponerorchis.
La sperimentazione continua.