Il tempismo è decisamente il suo forte. In giapponese il suo nome è 春欄 (shunran), che significa letteralmente "orchidea di primavera". L'altro ieri era il 21 marzo, primo giorno di primavera, e lei, brava brava, è fiorita. Cavoli, manco avesse il calendario in testa. Il nome scientifico, ad essere precisi, è Cymbidium Goeringii, altra storica orchidea dalla lunga tradizione e molto apprezzata in Giappone, Cina e Corea.
Ero indeciso se "presentarla al pubblico", in quanto anche con lei in realtà ho barato. Nel senso che anche questa pianta mi è arrivata fatta e finita e anzi con già il bocciolo. Fa parte di una partita di orchidee che mi sono state regalate e provengono direttamente dal Giappone. A farle compagnia c'erano una piccola Neofinetia Falcata un po' ingiallita, e tre Dendrochilum Wenzelii. Neofinetia e Dendrochilum sono apparse le più provate dal lungo viaggio, e nonostante l'accurato imballaggio sono arrivate un po' danneggiate. Il Cymbidium in particolare ha perso due dei tre boccioli che aveva e ha alcune delle lunghe foglie piegate e un po' ingiallite. Un bocciolo fortunatamente è sopravvissuto e finalmente ieri si è aperto. E' un fiore discreto, basso sul livello del terreno, e di colore verde pallido un po' come le foglie, ma ha un suo fascino particolare, come d'altronde tutte la orchidee.
Penso che lo lascerò in pace per un po' e poi potrei provare a fare un'autoimpollinazione e dar così vita a un nuovo ciclo di vasi e vasetti. O magari utilizzarne il polline per fare qualche incrocio con cymbidium commerciali.
Ah, dimenticavo, è profumata. Ha uno strano odore di pancetta affumicata durante il giorno che verso sera vira al vaniglia.
Che bella!
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