A prima vista sembrava aver sofferto parecchio per il lungo viaggio, chiusa in un contenitore di cartone di caffé Doutor (nota catena giapponese tipo Starbucks) e stipata nel bagaglio a mano della stiva che, come ho avuto modo di misurare con l'igrometro in un viaggio, ha tassi di umidità relativa attorno al 10%. Roba da deserto arabo.
L'avevo messa per un po' nell'"incubatrice" con le phalaenopsis appena sfiascate.
In realtà penso che il colore un po' sbiadito tipo latte-menta sia proprio una caratteristica di questa varietà. La neofinetia pare infatti abbia una grande variabilità genetica. A riprova del fatto che tuttosommato è in forma c'è un accenno di foglia nuova che fa capolino da qualche giorno da uno dei due apici e una radice che ha preso a crescere. Altra particolarità è proprio la punta nuova delle radici che è di un bel color rosso rubino.
Adesso sta nell'intercapedine delle doppie finestre assieme alle altre compagne nipponiche.
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