lunedì 4 ottobre 2010

Fallimento

Bisogna ammettere il fallimento quando ci si trova di fronte a alla realtà delle cose.
La speranza, si sa, è sempre l'ultima a morire, è vero, però poi a un certo punto anche la speranza soccombe.
E così oggi, preso il coraggio a due mani, mi sono disfatto di tutte le semine in attesa di germinazione. E in attesa lo erano da tanto. Le più vecchie da circa un anno e quattro mesi. Le più recenti da poco più di un anno. Anche considerando il possibile stato letargico in cui fossero entrati i semi, come tempi siamo ben fuori da quelli che sono considerati i tempi massimi per la germinazione.
In realtà più che di stato letargico dei semi credo si possa tranquillamente parlare di morte certa.
Non c'è stata alcuna germinazione nonostante i numerosi media e i metodi di semina utilizzati: Phytamax, Murashige and Skoog, OSP germination medium, OSP replate medium, substrato casalingo, a piena concentrazione, a concentrazione dimezzata, sterilizzazione in ipoclorito, sterilizzazione in acqua ossigenata, vasetti grandi, vasetti piccoli, a tenuta ermetica, con aerazione sterile.
Non è spuntato niente di niente. Se si escludono aluni puntini bianchi in vasetti di Phalaenopsis Cornu Cervi che però ormai, bloccati da mesi, ho il dubbio non fossero nemmeno protocormi. Perfino le muffe sono state pochissime. Ormai il protocollo di sterilizzazione con pentola a pressione pare collaudato.
Certo la cosa strana è che nessuna delle partite di semi abbia dato buon esito, ne' la cornu cervi, ne' le varie bletilla striata, ne' i dendrobium e le cattleya. Nonostante il fatto che provenissero quasi tutte da fonti diverse. La cosa che tutti i semi recuperati hanno in comune è che per nessuno di essi conoscevo ne' l'epoca di raccolta ne' il metodo di conservazione. Il che mi porta alla conclusione che è inutile perdere tempo e soldi con semi dei qualsi non si conosca la provenienza. E poi, per quel poco di esperienza maturata con le semine precedenti andate a buon fine, il metodo che da' migliori risultati è quello che parte da capsula chiusa.

Comunque i vasetti con i media non andranno buttati. Sono già stati riutilizzati per ripicchiettare un po' delle phalaenopsis delle semine precedenti. Un'altra cosa che ho capito è infatti che è meglio aspettare il più possibile a sfiascare le orchidee, e più sono grandi e forti in vitro, maggiori saranno le possibilità di sopravvivenza e più rapida la crescita fuori da esso. Ecco quindi che un po' degli ultimi vasetti di phalaenopsis rimasti sono andati divisi tra i vari medium delle semine fallite. Così, se proprio i semi hanno ancora qualcosa da dire, hanno ancora un po' di tempo per farlo mentre intanto il substrato da' da crescere ad altre piantine.

Non ci resterà che attendere le prossime fioriture, altra cosa in cui sembro avere delle difficoltà, per avere un po' di capsule da portare avanti.