martedì 17 luglio 2012

Bletilla e bulbilli

 Ecco un nuovo breve aggiornamento sulla bletilla striata dell'orto botanico sfiascata qualche settimana fa.
Direi che va molto bene. Le plantule sono state sistemate in zona ombreggiata con esposizione nord-ovest. Prendono un po' di sole diretto solo la mattina ma comunque è abbastanza ombreggiata. Il terreno viene mantenuto abbastanza umido anche se è ben drenante. Il cartone dell'esperimento sembra fare il proprio dovere.

Si stanno formando anche i primi piccoli bulbi, il che dovrebbe garantire il superamento dell'inverno.

Porca p.....a!!!!!!!!

Non c'è niente da fare, non riesco ad avere successo con gli incroci intraspecie. Eppure questo, tra neofinetia e sedirea, sulla carta doveva avere delle chance di successo e la formazione della capsula aveva dato delle speranze, ahime, illusorie.
La crescita si è rapidamente arrestata e, come esperienza insegna, ciò che non evolve, muore.
I fattori in gioco per un insuccesso sono molti: il polline della sedirea era stato congelato e magari non era più fertile. O forse c'è una vera e propria incompatibilità genetica. Io di genetica, come di tutto il resto per altro, non ne capisco molto, e adotto il solito metodo puramente empirico, provo e riprovo insomma, ma qui di incroci finora non me ne è andato bene manco uno.
Adesso ho riprovato con neofinetia-sedirea, sia con questa neofinetia base che con la Tamakongo che era in fiore. Ma su quest'ultima secondo me nemmeno si forma la capsula iniziale (meglio così, almeno non da' illusioni).
Vediamo almeno se quello tra neoifnetia base e Tamakongo procede. Per ora si è formata la capsula. Vediamo se dura.

mercoledì 4 luglio 2012

Coltivazione orchidee e cartone

E come al solito, dopo un certo periodo di sperimentazione, ecco che giunge il momento di parlare di qualche nuovo ritrovato per la germinazione e la coltivazione delle orchidee. Ne avevo accennato anche tempo addietro a proposito dello sfiascamento delle bletille striate, e adesso iniziamo a descriverne un po' in dettaglio la tecnica.
E' stata sviluppata in Giappone negli anni '80, e nata un po' per caso, è ormai una consolidata pratica non solo di riproduzione, ma anche di coltivazione per molte orchidee selvatiche, epifite, ma soprattutto terricole.
Protagonista è il cartone, semplice cartone da scatole e da imballaggio, non colorato, spesso, possibilmente di quello a più strati e ondulato. Gli utilizzi sono molteplici. Ci si foderano i vasi, lo si sminuzza aggiungendolo al medium di coltura, lo si usa puro o assieme a medium neutri come perlite o sabbia. Con certe specie di orchidee terricole è un fenomenale medium di germinazione che permette di liberarsi di barattoli, pentole a pressione, cappe sterili, ecc. Qui c'è una descrizione molto accurata del metodo:

http://nao-k.jp/utyouran/danbo-ru_1.htm

Prometto di pubblicarne una traduzione appena ho un momento di tempo assieme a quelle di un fenomenale manuale di coltivazione e alcune riviste che mi sono giunte di recente dal Giappone in cui alla tecnica è dedicato più di un capitolo.

Non ho ancora provato con la germinazione, ma ho seguito alcune indicazioni per lo sfiascamento di bletille.
Ho foderato con cartone da imballo un vaso di plastica, mescolando al terreno di coltura (1/4 letame maturo, 1/4 sabbia, 1/4 corteccia fine, 1/4 torba di sfagno) più di una manciata di cartone sminuzzato. Il substrato è stato tenuto umido ma non fradicio, è ben drenante, e in qualche giorno la superficie si è ricoperta di un velo come di muffa leggera. Devo ammettere che ho temuto di perdere l'intera fiasca, ma in realtà le piccole bletille non hanno mostrato segni di sofferenza anzi sembrano cavarsela niente male.
E poi, con il caldo degli ultimi giorni, sono spuntati degli ospiti. Alcuni piccoli funghetti grigi, venuti su appunto come funghi e seccatisi fin quasi a scomparire altrettanto rapidamente. Nell'immagine si notano in mezzo alle plantule di bletilla.


I meccanismi per cui il cartone ha effetti positivi sulla germinazione e sulla fisiologia di alcune orchidee non sono ancora stati investigati scientificamente, ma alcune ipotesi verosimili si possono fare. Il cartone è essenzialmente costituito da cellulosa, e ormai nella maggior parte dei materiali i collanti sono costituiti da amidi vegetali. E' quindi un materiale che crea un ambiente simile a quello di un sottobosco, in cui possono proliferare muffe, batteri e funghi che normalmente si sviluppano nel tappeto di foglie cadute, nutrendosi della cellulosa di cui queste sono costituite. Anzi, essendo il cartone fatto di pura cellulosa, il proliferare di questi microrganismi è probabilmente ancora più rapido in quanto mancano tannini e altri materiali che possono rallentare il processo. Da un lato quindi il rapido proliferare di batteri e funghi saprofiti scompone la cellulosa di cui è fatto il cartone in materiale organico, liberando glucosio, che può essere assorbito come nutrimento dalle nostre orchidee. Dall'altro, permette lo svilupparsi di particolari funghi simbionti per alcune orchidee terrestri. Pare che funzioni molto bene con la bletilla striata e con la ponerorchis.
La sperimentazione continua.

Sediretia

Gli incroci tra specie sono più complicati di quello che pensassi. Tra phalaenopsis e le vandacee giapponesi, sedirea e neofinetia, non ha mai funzionato. Eppure in teoria dovrebbe essere possibile.
Questa volta però, per conservarmi qualche chance per il futuro ho deciso di conservare un po' di poillini. Durante l'ultima fioritura della sedirea japonica ho messo un po' di sacche polliniche in una provetta che ho poi conservato nel freezer di casa.
Adesso che la fioritura della vecchia neofinetia è al culmine, e quest'anno con 5 steli floreali è stata davvero abbondante, ho scongelato un po' del materiale genetico conservato e ho fatto alcuni esperimenti. Non tutti andati in porto in realtà, o perché il freezer casalingo non è certo l'azoto liquido dei centri sperimentali, o per un non corretto posizionamento delle sacche polliniche, o per un'effettiva incompatibilità genetica.
Comunque alla fine qualcosa è successo, come si vede chiaramento nell'immagine sopra. Lo stelo è diventato verde e leggermente più ingrossato rispetto agli altri.
Adesso bisognerà vedere se la capsula procederà regolarmente nella maturazione e se i semi saranno poi fertili, e aspettare qualche anno per vedere cosa ne verrà fuori. Le piante, pur nella struttura comune alle vandacee, sono piuttosto differenti tra di loro, e i fiori hanno entrambi un piacevolissimo e intenso profumo.
A breve sbocceranno anche i fiori di alcune altre varietà di neofinetie giuntemi tempo addietro dal Giappone, e anche lì sarà bello sperimentare.