lunedì 28 novembre 2011

Aggiornamento Bletilla ripicchiettata

Un aggiornamento sulla Bletilla Striata ripicchiettata un paio di settimane fa su Phytamax morbido.
Tutto procede molto bene. Non ho perso alcuna piantina e anzi quasi tutte crescono piuttosto bene sviluppando le foglie che già avevano e aggiungendone anzi di nuove. Dal nodo basale di una piantina, non si vede nella foto, si sta sviluppando una radichetta. Il substrato molto morbido dovrebbe favorire la diffusione radicale.

Germinazione Neofinetia Falcata


Le epifite sembrerebbero davvero essere le orchidee più facili da far germinare, non importa se di provenienza tropicale o meno.
Ne è una riprova la piccola Neofinetia. In poco più di un mese dalla semina sta dando segnali positivi un po' su tutti i substrati impiegati: Phytamax, addizionato o meno con cocco o banana, e perfino siu casalinghi che si vanno ricoprendo di piccolissimi puntini verdi.
Quello sopra è il più promettente. Phytamax a piena concentrazione, con luce artificiale a fotoperiodo di 12 ore circa. Temperatura attorno ai 22-23 gradi.
La crescita, va da se', è lenta, ma pare costante. Vediamo se non fa brutti scherzi andando avanti nello sviluppo.

mercoledì 16 novembre 2011

Ripicchiettaggio bletilla striata


Primo ripicchiettaggio della bletilla striata 2, quella piantata ad agosto.
Prima occasione per sperimentare il lavaggio della cappa sterile.
Negli scorsi ripicchiettaggi avevo notato come le piantine ripicchiettate subissero delle bruciature sulle foglie anche consistenti. Conclusi che la causa era da attribuirsi all'atmosfera della cappa sterile satura di vapori di candeggina caustici. Così sono arrivato allla metodologia sperimentata in quest'ultima occasione.
Nella solita cappa sterile ho praticato un forellino sulla parete verticale subito sopra il livello del fondo. Il forellino è stato quindi tappato con del nastro adesivo.
Tutto poi procede come sempre, con la cappa sterile che viene spruzzata di abbondante candeggina. Dopo alcuni minuti in cui si lascia che i vapori sterilizzino tutto, viene rimosso un lembo del nastro che tappa il buco e si lascia defluire la candeggina in eccesso. Per non fare danni, la cappa sterile è stata posizionata su un lavandino, dandole un minimo di stabilità con del nastro adesivo.
All'interno della cappa sterile, assieme ai soliti materiali, è stato inserito anche un contenitore di soluzione sterile di cloruro di sodio (sale da cucina) allo 0,6%, quasi acqua distillata. Si trova nei negozi di sanitari per pochi centesimi, in confezione sigillate da mezzo litro e da un litro. Viene ovviamente sterilizzata anch'essa, ancora sigillata, con la candeggina all'interno della cappa sterile.
Ho quindi riempito lo spruzzino con cui irroro tutto con la candeggina con la soluzione sterile, e ho irrorato tutto di nuovo con acqua quasi fresca. Ho fatto scolare tutto dal solito forellino. E sciacquato nuovamente per un altro paio di vole.
Alla fine i vapori di candeggina dovrebbero essersi ridotti di molto e si può operare.
Il ripicchiettaggio è avvenuto in un substrato phytamax tenuto molto morbido, forse anche troppo. La consistenza è quella di un budino alla vaniglia, ma questo mi ha permesso di affondare le plantule di bletilla nel substrato. Le bletille germinate sulla superficie del substrato infatti hanno la parte bassa liscia e dritta, come se fosse un mini gambo di porro all'estremità del quale vi sono le radichette e poi, da un rigonfiamento a metà, partono le foglie. Ho quindi conficcato le piantine nel substrato fino al punto in cui partono le foglie.
Vediamo se così riesce a svilupparsi meglio il bulbo.

domenica 6 novembre 2011

Prima semina Neofinetia Falcata

Eccoci qua, il momento è giunto. 5 mesi circa dall'impollinazione dovrebbero essere sufficienti a garantire la germinabilità ai semi della Neofinetia Falcata 1.
Poi comunque i baccelli sono due e in caso di errori abbiamo ancora una possibilità con l'altra capsula.
Il colore è ancora verde e inizia appena appena a virare al giallo.


Non ho messo alcun oggetto di paragone per determinarne le dimensioni. Sarà lungo in totale un paio di centimetri. Era il più piccolo tra i due, anche se ho la sensazione che sia stato il primo ad essere impollinato.
La semina è avvenuta in cappa sterile su alcuni substrati vari: phytamax a piena concentrazione, una paio di caslalinghi addizionati di acqua di cocco, casalinghi senza additivi, un phytamax con banana.
Come sempre sono molto dubbioso sul successo dell'operazione. I fattori in gioco sono sempre molti per cui, con i mezzi casalinghi di cui si dispone, è difficile capire eventuali insuccessi a cosa siano dovuti.
Osservando alla lente i semi nelle fiasche alcuni appaiono chiari, quasi bianchi, altri invece sono più scuri, di un colore marroncino. Il dubbio è che i vapori di candeggina utilizzati nella sterilizzazione li abbiano "cotti".
Magari con la prossima semina adotto il sistema di lavaggio interno delle cappa sterile che ho studiato recentemente per i ripicchiettaggi e che dovrebbe garantire un ambiente meno ostile a plantule e semi nei momenti in cui sono a contatto con l'ambiente saturo di vapori di candeggina all'interno della cappa.

giovedì 3 novembre 2011

Successi e insuccessi

Protocormi che vanno, protocormi che vengono. Ecco un rapido aggiornamento sulla Palaenopsis 3/4, semina effettuata il 22 luglio. Due soli vasetti hanno dato risultati. Gli altri, con substrati vecchi anche di due anni, sono rimasti inerti, uno è in forse.
Quello dell'immagine sopra era un vecchio substrato casalingo. Alcuni protocormi danno segni di "stanchezza" e sono un po' moribondi. Altri invece, con il loro bel verde brillante, parrebbero in buona forma. Uno addirittura, si intravede al centro, sulla destra di quelli più grassottelli, ha emesso una fogliolina.
Non stanno procedendo molto velecemente in verità. Il substrato probabilmente è un po' scarico, e prima che li mettessi nell'incubatrice con luce artificiale, hanno forse sofferto l'abbassamento di temperatura di queste ultime due settimane.


Ma veniamo alle note dolenti. Il temutissimo "browning out", l'irreversibile moria di protocormi che prima scoloriscono, poi crepano. E il bello è che il vasetto conteneva un substrato dell'Orchid Seed Bank Project con contenuto bilanciato di polvere di banana appositamente studiato per prevenire questo fenomeno del quale gli "orchidologi" non sanno darsi una spiegazione.
Se non ci riescono gli esperti perché dovrei riuscirci io? E infatti nemmeno ci provo. Come sempre i fattori in gioco sono sempre molteplici: substrato vecchio, sbalzi di temperatura, fotoperiodo sbagliato. Chissà.
Speriamo che l'altra fiasca che per ora procede abbastanza bene non faccia brutti scherzi.

martedì 1 novembre 2011

Aggiornamento bletilla

E un rapido aggiornamento anche sulla bletilla striata 2, quella proveniente dall'Orto Botanico di Padova.
La crescita prosegue, non rapida come mi aspettavo in realtà, ma costante. Anzi, iniziano forse ad essere un po' troppo fitte e ammassate, e sono probabilmente troppo piccole per pensare già a un ripicchiettaggio.
In realtà la preoccupazione, se i problemi di un'orchidea terricola possono davvero dare preoccupazione, è la questione radicazione. La bletilla striata è un'orchidea terricola che forma dei bulbi sotterranei. Per ora bulbi ovviamente non ce ne sono, ma le piantine, ormai si possono chiamare così, alla base hanno emesso delle radichette sottilissime che si espandono a raggera quasi come un soffione. Mi chiedo se questa parte della piantina non dovrebbe in realtà affondare nel substrato dove potrebbe espandersi dando poi vita al bulbo.

Per ora sembrano non avere problemi, potrebbe magari essere un problema che si porrà al momento del ripicchiettaggio, quando però la piantina avrà dimensioni e robustezza tali da permettere una più facile maneggiabilità.