domenica 19 giugno 2016

Bletilla striata giapponese

Pronte allo sfiascamento le piantine di bletilla striata nate dalla semina di due capsule prese nel penultimo viaggio in Giappone lo scorso agosto.
I semi, partendo da capsula ormai secca, sono stati piantati su un substrato Phytamax, all'interno di vasetti in polipropilene tenuti in cassone in plexiglass con luci fosferescenti a 6500° kelvin.
I risultati sono stati sorprendenti. Ottimo tasso di germinazione ma soprattutto grande rapidità e vigore nello sviluppo. A meno di un anno dalla semina questi sono i risultati. Piante vigorose, bulbi ben sviluppati, radici lunghe e ben distribuite nel gel.
Per un attimo mi sono sentito meno invidioso di certe immagini che fanno vedere i fiascatori professionisti con giungle in miniatura all'interno dei propri vasetti.

Le condizioni di crescita non sono state poi troppo dissimili da quelle tenute per altre semine fatte in passato. Il Phytamax è il solito, dello stesso fornitore, la "serra" anche così come le luci, medesima la disinfezione con la candeggina. Quello che ha fatto la differenza credo sia stata proprio la genetica della pianta.

In Giappone le bletille striate sono piante autoctone, coltivate nelle aiule dei giardini e cortili di casa e semiselvatiche, con una buona varietà genetica dovuta alla presenza degli impollinatori naturali. L'immagine sopra è l'aiuola da cui le capsule sono state prese. Era una specie di spartitraffico tra due stradine semipedonali. Non credo che qualcuno sia andato lì a impollinarle per cui l'operazione deve essere stata effettuata da insetti. Ciò probabilmente da' alle piante un certo vigore e salute che spiega gli ottimi risultati.
Le piante sono state piantate in terra, con la solita dose di cartone, e sembrano stare tutte molto bene.