domenica 15 maggio 2011

Che fine ha fatto il keiki

Credo di non andare troppo fuori tema a mostrare una fioritura. In fondo un keiki è pur sempre un metodo di riproduzione asimbiotica.
Si tratta di un aggiornamento della Palaenopsis 3. I keiki erano spuntati nell'autunno 2009. Dapprima lentamente, avevano poi dato una certa accellerata nello sviluppo, e anzi avevano dato luogo a steli floreali autonomi mentre ancora erano attaccati alla pianta madre, creando un effetto davvero "spettinato" nell'insieme. Gli steli floreali tuttavia avevano mostrato scarsa forza tanto che nessuno era giunto a fioritura.
Così circa 3 mesi fa ho provveduto a rimuoverne uno e più recentemente altri due. Il terzo è ancora attaccato alla pianta madre. E' infatti l'unico che è riuscito a portare a fioritura lo stelo che aveva prodotto e avendo impollinato con successo uno dei fiori, adesso ho timore che a rimuoverlo possa far cadere la capsula.
Ad ogni modo i primi tre distacchi sono andati molto bene. Ormai credo di aver trovato il sistema di allevamento definitivo per le phalaenopsis, sia per le defiascature delle plantule (nuovi post di approfondimento a riguardo sono in arrivo), sia per la normale coltivazione. Si tratta della cultura semi-idroponica. Dopo alcuni tentativi con l'argilla espansa, sono ora passato al più stabile lapillo vulcanico. Quanto prima proverò alcune sperimentazione di semi-idroponica su sedirea e neofinetia.
Ad ogni modo gli effetti sono stati notevoli anche con i keiki. Il primo trapiantato che era già abbastanza grosso con una radice già abbastanza lunga ha subito sviluppato nuove radici, ha ulteriormente ingrandito le foglie e ha emesso uno stelo floreale che nel giro di 2-3 mesi ha portato a fioritura i due fiori che si vedono nella foto sopra. Un altro keiki in semi-idroponica, per ora sistemato nell'intercapedine di un doppio vetro, sta sviluppando nuove radici e uno stelo floreale dal moncone di un prcedente stelo. L'ultimo ad essere stato trapiantato, posto in serra ad alta umidità, ha emesso una nuova foglia e uno stelo completamente nuovo sebbene le dimensioni della pianta siano ancora piuttosto contenute, non più di una decina di centimetri sull'asse più lungo delle foglie.
Lo sviluppo dei keiki non è proprio il più esaltante dei metodi di riproduzione asimbiotica per orchidee in quanto le piante che ne derivano sono tutte identiche alla pianta madre e non vi è quindi l'aspettativa del vedere un nuovo ibrido. Comunque, vederne uno a fioritura è pur sempre una soddisfazione.

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