Adesso mi mancano dei semi di Bletilla dall'Inghilterra e dei semi di Cattleya dalla Thailandia, che a dire il vero mi danno un po' di preoccupazione. Se ci dovesse essere un controllo, sarà complesso spiegare ad eventuali Carabinieri o Guardia di Finanza che quelle bustine di polverina marrone in arrivo da Bangkok sono semi di orchidea.
Comunque questo giro ho cercato di fare le cose per bene, e per l'ammollo pre-sterilizzazione in acqua e zucchero ho utilizzato delle provette con tappo in gomma acquistate, assieme a un comodo portaprovette, in un negozio di articoli sanitari che mi ha già fornito parecchio materiale (misuratore di ph, garze sterili, acqua da iniezioni, ecc.). Ormai mi conoscono e ogni volta, con un'espressione che non capisco ancora se sia di ironica canzonatura o viva curiosità, mi chiedono "a cosa serve?".
Dunque, per non fare confusione con le semine, ho etichettato le provette e con una spatola ho immesso un "pizzico" di semi in ciascun contenitore. Ho deciso di conservare un po' di semi per provare i nuovi substrati che ho ordinato, nel solito raptus della settimana scorsa, dal'Orchid Seed Bank Project, e che dovrebbero ormai essere in dirittura d'arrivo. Ho quindi aggiunto un altro "pizzico" di zucchero e poi, con la siringa, ho coperto il tutto con dell'acqua distillata sterile da iniezione. Fatto sciogliere il tutto ho lasciato in ammollo.
Alcune considerazione inutili sui semi. La cosa che stupisce di più sono le dimensioni di quelli di Bletilla. Grossi, comparativamente a quelli delle altre orchidee,ovviamente. Non stupisce quindi che siano così proni a germinare anche su substrati quasi comuni. Stupisce altrettando la minutezza di quelli di Dendrobium. Paiono polvere di farina. Altrettanto minuti si sono rivelati quelli della Phalaenopsis Cornu-Cervi, così sottili e diafani da farmi temere fossero privi di embrione. Dopo un po' di ore in ammollo in realtà si sono leggermente gonfiati, lasciando intravedere il globulo biancastro dell'embrione. Queste considerazioni sono possibili grazie a una potente lente di ingrandimento. Ovviamente.
Tutti i semi tendono a galleggiare, soprattutto quelli di Bletilla, che dopo la disastrosa esperienza dell'altra volta, ho pensato bene di lasciarli stare così. Con il passare delle ore tuttavia, gonfiandosi d'acqua, tendono a cadere sul fondo della provetta.
Dovrei lasciarli così un 24 ore circa e poi domani si parte con la grande campagna di semina.
Dunque, per non fare confusione con le semine, ho etichettato le provette e con una spatola ho immesso un "pizzico" di semi in ciascun contenitore. Ho deciso di conservare un po' di semi per provare i nuovi substrati che ho ordinato, nel solito raptus della settimana scorsa, dal'Orchid Seed Bank Project, e che dovrebbero ormai essere in dirittura d'arrivo. Ho quindi aggiunto un altro "pizzico" di zucchero e poi, con la siringa, ho coperto il tutto con dell'acqua distillata sterile da iniezione. Fatto sciogliere il tutto ho lasciato in ammollo.
Alcune considerazione inutili sui semi. La cosa che stupisce di più sono le dimensioni di quelli di Bletilla. Grossi, comparativamente a quelli delle altre orchidee,ovviamente. Non stupisce quindi che siano così proni a germinare anche su substrati quasi comuni. Stupisce altrettando la minutezza di quelli di Dendrobium. Paiono polvere di farina. Altrettanto minuti si sono rivelati quelli della Phalaenopsis Cornu-Cervi, così sottili e diafani da farmi temere fossero privi di embrione. Dopo un po' di ore in ammollo in realtà si sono leggermente gonfiati, lasciando intravedere il globulo biancastro dell'embrione. Queste considerazioni sono possibili grazie a una potente lente di ingrandimento. Ovviamente.
Tutti i semi tendono a galleggiare, soprattutto quelli di Bletilla, che dopo la disastrosa esperienza dell'altra volta, ho pensato bene di lasciarli stare così. Con il passare delle ore tuttavia, gonfiandosi d'acqua, tendono a cadere sul fondo della provetta.
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